Terapia Depressione

Anche nella depressione, come nell’ansia, il problema sono i pensieri negativi. Ma in questo caso non si tratta di timori, preoccupazioni e paure di pericoli incombenti, ma di un senso di perdita e di rovina che avvolge il presente e il passato.

La persona depressa è rimasto privo del gusto della vita, della passione che ci aiuta tutti i giorni a dare un senso al’esistenza. Questa angosciosa condizione si manifesta non solo in questa maniera interiore e sottile, ma anche con manifestazioni esteriori: il gusto del cibo e l’appetito si appannano, l’insonnia diventa un tormento, ogni mattina ci si sveglia troppo presto e senza sapere perché e riaddormenarsi diventa difficile. Oppure, al contrario, diventa difficile svegliarsi e si mangia troppo, quasi per cercare un sollievo.

La terapia per la depressione può essere un percorso doloroso, ma che può portare a una ricostruzione del senso della propria esistenza.

È noto che la terapia cognitivo-comportamentale è stata sviluppata specificamente per la depressione. I primi pensieri negativi che sono stati individuati erano pensieri depressivi. Secondo Beck Il paziente depresso formula pensieri negativi su sé stesso, svalutandosi ed esercitando su se stesso una  eccessiva autocritica e inoltre ritenendosi on degno di amore e attenzione; sul mondo, esprimendo una negatività diffusa su come vanno le cose della vita e di questo mondo, luogo cattivo e infelice; e infine sul proprio futuro, mostrando sconforto e sfiducia. Le persone depresse possono esprimere una profondo senso di inadeguatezza, sia per le cose che fanno (inadeguatezza prestazionale) ma, ancora peggio, nel modo delle relazioni e degli affetti, dichiarando la convinzione di non essere amati e graditi da alcuno.

Tutto questo può generare sentimenti di colpa (in questo caso la persona giustifica il quadro nero accusando se stessa) o di rovina, sfiducia e perdita di speranza. Il tema dell’abbandono, della solitudine e della mancanza di supporto è centrale.