La terapia cognitiva ha dimostrato efficacia nel trattamento dei disturbi psicopatologici, in particolare nei disturbi depressivi e d’ansia.
I protocolli cognitivi finora sviluppati per il trattamento della fobia sociale condividono l’assunzione che il nucleo centrale di questo disturbo sia la convinzione di essere socialmente inadeguati e di essere, dunque, oggetto di giudizio negativo da parte degli altri.
Coloro i quali soffrono di fobia sociale, vivono cercando di mascherare e dissimulare questo sentimento di inadeguatezza, attraverso l’assunzione di atteggiamenti volti ad evitare il rifiuto sociale. La messa in atto di questi comportamenti (come il ritiro sociale, ad esempio) attiva, tuttavia, un circolo vizioso: gli altri, infatti, potrebbero mal interpretare gli atteggiamenti del paziente, giudicandolo arrogante o eccessivamente timido, ed escluderlo, andando a rinforzare il lui la convinzione della sua inadeguatezza e, infine, il proprio disturbo.
La terapia cognitiva dell’ansia sociale è mirata ad analizzare gli aspetti interpersonali della vita del paziente ed è centrata sull’implementazione della abilità carenti. Si focalizzerà sui comportamenti e le azioni messe in atto dal paziente nelle situazioni ansiogene, mettendo in pratica, sin da subito giochi di ruolo e simulazioni. Quando il paziente sarà pronto, verrà invitato dal terapeuta a utilizzare all’esterno quanto appreso in colloquio, facendo delle vere e proprie esposizioni in vivo alle situazioni fonte di disagio.
Bibliografia:
Clark, DA, Beck AT (2010). Cognitive Therapy od Anxiety Disorders. Guilford Press, New York.