Terapia Attacchi di Panico

Gli attacchi di panico sono episodi di paura intensa e apparentemente non determinata dal timore di un pericolo esterno. Tipicamente (e questa è la parte più cognitiva) il paziente sembra aver paura del suo stesso stato di paura.

Questa paura sembra intollerabile e capace di generare conseguenze catastrofiche: morte, impazzimento, debolezza, vulnerabilità. Si tratta chiaramente di un circolo vizioso auto-rigenerante di paura della paura. Nel disturbo di panico, la previsione negativa è collegata a precise sensazioni corporee, che vengono in qualche modo interpretate come segnali di paura terrorizzante: la persona che vive un episodio di panico può avvertire palpitazioni, tachicardia, dolore o fastidio al petto, sensazione di soffcamento, nausea, sudorazione, tremori, fino alla percezione di svenimento e di derealizzazione. A tali sensazioni, viene attribuito un significato catastrofico, rinforzando la paura di morire e di perdere il controllo.

La persona che ha vissuto uno o più attacchi di panico è molto concentrato sulla paura stessa, e sulla necessità di evitare di rivivere quella sensazione.

La terapia cognitivo-comportamentale degli attacchi di panico ha una solida e comprovata efficacia, e si svolge partendo dalla riflessione accurata della sequenza degli eventi mentali che precedono il panico stesso; a ciò si affianca un attento lavoro sulla consapevolezza dei meccanismi cognitivi che rendono più vulnerabile il paziente all’attacco di panico successivo: attraverso un processo terapeutico strutturato in poche sedute, è già possibile interrompere il circolo vizioso che porta la persona ad avere il terrore di quella vivida sensazione di paura vissuta durante i precedenti episodi di panico.

Bibliografia:

Ruggiero, GM, Sassaroli S (2013) Il colloquio in psicoterapia  cognitiva. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Sassaroli S, Lorenzin R, Ruggiero GM (2006). Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Raffaello Cortina Editore, Milano.